Una ricerca ha rivelato che l’uno per cento della popolazione adulta soffre di una qualche forma di autismo. Lo studio, il primo del suo genere, ha scoperto che l’autismo e le condizioni a esso correlate come la sindrome di Asperger sono comuni tanto negli adulti quanto nei bambini.
La scoperta è importante perché era stato suggerito che il vaccino combinato contro morbillo, orecchioni e rosolia avesse fatto aumentare i casi della malattia dopo la sua introduzione nei primi anni novanta. Se fosse questa l’ipotesi allora i tassi di autismo dovrebbero essere più alti nei bambini e nei giovani nati dopo quella data più che nei gruppi di età maggiore. Ma con il tasso simile in tutti i gruppi di età sembra che ogni aumento dei casi di autismo nei bambini sia da attribuire a una migliore diagnosi e a una maggiore consapevolezza della condizione.
Come nei bambini, anche negli adulti, la malattia viene riscontrata molto più spesso nei maschi che nelle femmine; la ricerca ha anche trovato che i tassi sono più alti tra le persone single e tra gli uomini che non hanno fatto studi universitari.
Ma è probabile che queste scoperte debbano essere comprese meglio poiché la definizione di autismo è ora troppo ampia. Negli anni Novanta c’ è stato un alto aumento del numero di casi di autismo nei bambini dopo che è stata introdotta una più ampia definizione diagnostica della patologia. Lo studio non ha trovato prove che i casi di autismo siano in aumento e neanche che ci sia un link, un nesso tra il vaccino contro morbillo, orecchioni e rosolia e la patologia in oggetto.
Sebbene i casi di autismo nei bambini siano stati ampiamente studiati questo studio è il primo tentativo di indagare questa patologia negli adulti.
Poco si sa su come l’autismo colpisca le persone nel corso della loro vita.
I ricercatori hanno posto a più di 7.000 donne e uomini 20 domande progettate per raccogliere tratti caratteristici collegati all’autismo e le condizioni a esso correlate; gli argomenti trattati nelle domande includevano attenzione al dettaglio, abilità a gestire interazioni sociali e abilità a leggere le emozioni. Dopo che sono stati testati con un secondo turno di affermazioni più stringenti i ricercatori hanno stimato che 72 persone di quelle esaminate avevano l’autismo o una condizione ad esso correlata. Se i risultati venissero estrapolati su tutta la popolazione se ne dedurrebbe che l’1% di tutta la popolazione adulta rientra in questa patologia; purtroppo, almeno in Gran Bretagna, pare che le persone adulte autistiche non utilizzino i servizi a disposizione per coloro che hanno problemi mentali o emozionali perché sono “totalmente inadeguati” e da qui nasce la richiesta di mettere in atto per loro un supporto più vitale.
Thanks to Fiona Macrae – Daily Mail
La foto è tratta dal sito http://www.angsalombardia.it
Brava Daniela. Questo e’ vero giornalismo.
Si vede il tocco delicato e sensibile di una donna. Ci vorrebbero piu’ notizie del genere: questo sito non e’ la gazzetta dello sport.
Concordo pienamente con Sebastian, questa è l’attenzione di chi ha una sensibilità particolare per il mondo e chi lo vive.
Grazie di cuore, ottimo spunto di riflessione.
A me il calcio non piace pero’ se lo scrivi tu chissa’ potrebbe essere un nuovo punto di vista.. piu’ intrigante