La Cina ha mostrato negli ultimi decenni nel suo impetuoso sviluppo una scarsa coscienza ecologica il che è comprensibile perche la forte voglia di farcela, la tensione verso la produzione industriale metteva in ombra quel problema.
Il risultato è stato, però, che in Cina più che altrove gli effetti disastrosi dell’inquinamento sono evidenti ; basta pensare allo smog che avvolge in una cappa soffocante le città principali. La Cina, pertanto, ha cominciato a maturare una sua coscienza ecologica e a cercare la collaborazione internazionale.
Il presidente cinese Hu Jintao, in una conversazione telefonica di ieri con il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha espresso la sua fiducia in un risultato positivo in occasione del vertice mondiale sul clima di Copenaghen nel prossimo dicembre, a condizione che la comunità internazionale abbia il coraggio di affrontare la sfida del cambiamento del clima. attuando i principi fondamentali della Convenzione dell’ONU sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto. Durante la conversazione con Obama, volta a rompere lo stallo nei negoziati internazionali sul clima, i due leader hanno convenuto di estendere la collaborazione relativa alla lotta contro il riscaldamento globale tra i più due grandi emettitori del mondo di gas a effetto serra. Il mese scorso in occasione del vertice dei cambiamenti climatici delle Nazioni Unite a New York, Hu ha promesso che la Cina effettuerà un taglio significativo nella emissione di carbonio entro il 2020. senza tuttavia fissare un obiettivo specifico.
Ci sono buone speranze che le due nazioni raggiungano un accordo bilaterale prima della conferenza di Copenaghen.
Secondo il senatore Maria Cantwel, gli Stati Uniti e la Cina probabilmente firmeranno un accordo per combattere i cambiamenti climatici durante la visita di Obama a Pechino nel mese di novembre: un accordo tra le due nazioni contribuirebbe a creare fiducia a livello mondiale.
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Smog a Pechino: foto dell’autore