Gli storici hanno a lungo convenuto sul fatto che Lenin abbia subito una serie di tre infarti che lo hanno condotto alla morte ma sono state scoperte nuove prove che sembrano dimostrare che in effetti Lenin sia morto a causa della sifilide.
Il governo sovietico ha fatto vari tentativi per coprire le vere ragioni del comportamento erratico di Lenin e dei suoi improvvisi accessi di rabbia negli anni precedenti alla sua morte nel 1924 ma ora l’autrice Helen Rappaport crede di aver trovato prove che testimonino che Lenin soffrisse di “endartitis luetica”, neuro-sifilide, una forma di malattia che colpisce il cervello; in carte conservate alla Columbia University a New York ha trovato un riferimento alla vera natura della malattia di Lenin fatto dal famoso scienziato russo Ivan Pavlov.
La studiosa ha scoperto che il vincitore del Nobel, famoso per i suoi studi fondamentali sui cani, una volta ha dichiarato che “la rivoluzione fu fatta da un uomo pazzo con la sifilide nel cervello”.
Helen Rappaport che ha scritto molti libri sulla storia russa crede che sia probabile che Lenin abbia contratto la malattia da una prostituta a Parigi nel 1902 circa.
I sovietici hanno sempre addebitato il suo comportamento erratico all’arteriosclerosi; dalla fine del 1921 Lenin soffrì di una serie di attacchi fisici catastrofici che lo portarono alla paralisi progressiva.
Helen Rappaport ha fatto questa scoperta in seguito alla pubblicazione del suo libro “Cospiratore; Lenin in esilio” perché era determinate a trovare prove sostanziali alla sua affermazione.
Anche molti altri nomi famosi dl passato che hanno contratto la sifilide, inclusi Nietsche, Maupassant, Goethe e Donizetti, hanno sperimentato periodi di comportamento estremamente maniacale e di produttività seguiti da momenti di totale collasso fisico.
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