Eva Kopacz, ministro della Sanità della Polonia, esprime le sue perplessità sui vaccini contro il virus A/H1N1, arrivando a chiedersi se non si tratti di una truffa delle case farmaceutiche, che li producono, ai danni dei cittadini.
In un intervento in parlamento la Kopacz si interroga sugli accordi che i Paesi europei più ricchi hanno stipulato con i produttori dei vaccini e accusa i suoi colleghi di non fare l’interesse dei cittadini ma quello delle case farmaceutiche.
I dubbi che esprime il ministro della Sanità riguardano vari aspetti della gestione dell’influenza suina. A partire dal fatto che la nuova influenza, molto meno pericolosa di quella stagionale che ogni anno colpisce 1 miliardo di persone in tutto il mondo e provoca 1 milione di morti, viene presentata come pandemia.
Alcuni dei punti poco chiari sui vaccini contro l’influenza A riguardano, intanto, l’esistenza di 3 diversi tipi di vaccino disponibili sul mercato, ognuno con una differente quantità di principi attivi, tutti e 3, però, considerati efficaci; la mancanza di informazione, peraltro obbligatoria, sugli effetti collaterali (“hanno inventato il farmaco perfetto” – ironizza Eva Kopacz) e sulla composizione; l’assenza di risultati di test clinici e la velocità dei controlli (siamo attualmente al quarto stadio). Quello che poi sta accadendo in Germania insospettisce parecchio il ministro: il governo ha acquistato 50 milioni di dosi per una popolazione che, normalmente, sceglie di vaccinarsi contro l’influenza stagionale nella percentuale del 23%, ma di questa quantità ne è stata utilizzata finora appena il 10%. “Cosa è successo – si chiede la Kopacz – il loro governo ha comprato il vaccino, lo ha reso disponibile gratuitamente e loro non lo vogliono?”.