Le sculture fatte con un materiale davvero insolito, il burro.,è una tradizione del monastero tibetano di Labrang.
Le sculture di burro, di yak allevati nella zona, è uno dei tesori artistici della monastero: rappresentano un po’ tutto: Buddha, figure umane, uccelli, animali vari , così come alberi e fiori.
Una grande mostra di sculture di burro,si è tenuta nel monastero per celebrare la festa delle lanterne, il giorno 15 del primo mese del calendario lunare cinese che quest’ anno cadeva il 28 febbraio del nostro calendario: la mostra ha attirato circa 120.000 visitatori.
Il monastero di Labrang è stato fondato nel 1709, per la setta gialla (Gelug ) del buddismo tibetano: si trova all’incrocio strategico di quattro grandi culture asiatiche; tibetani, mongoli, cinese Han, e musulmani. Era una delle più grandi università monastiche buddiste.
Labrang è anche un punto di incontro per numerose feste religiose, con il sostegno di un attivo mercato regionale, dove gli artigiani cinesi Han si trovano a collaborare con Hui (mussulmani cinesi ) e con i tibetani. Le pareti bianche e i tetti d’oro sono una sintesi degli stili architettonici tibetani e cinesi.
C’erano una volta più di 2.000 monaci ma ora sono solo 500, a causa di una chiusura di dodici anni a partire dal 1958. È anche un museo buddista con una grande collezione di statue di Buddha, sutra e murales, una grande quantità di libri in lingua tibetana, e inoltre sono in vendita medicinali, calendari, strumenti musicali e oggetti d’arte.
Anche se la regione è remota, prevalentemente rurale e pastorale, il turismo è in rapida crescita principalmente per il monastero.
Nel marzo 2008 vi sono state proteste dai monaci di Labrang, in seguito ai disordini scoppiati a Lhasa.
————–
Lambrang: monaci ammirano sculture di burro: foto da Xinhua (Nuova Cina)