Migliaia di ebrei ultra-ortodossi in Israele hanno inscenato manifestazioni di massa contro una sentenza della Corte Suprema che obbliga l’integrazione di una scuola femminile religiosa. Le manifestazioni hanno avuto luogo a Gerusalemme e in altre città e 10.000 poliziotti sono stati schierati per mantenere l’ordine.
Al centro della controversia è una scuola ortodossa di Emanuel, un insediamento ebraico in Cisgiordania: i genitori della gruppo ultraortodosso degli Slonim, setta chassidica di ebrei ashkenaziti, si era rifiutata di lasciare che le loro figlie frequentassero la scuola insieme a ragazze di famiglie sefardite, di origine del Medio Oriente.
Essi negano di essere razzisti, ma di voler mantenere le aule separate, come sono stati per anni, sostenendo che le famiglie delle ragazze sefardite non erano abbastanza religiose: motivazioni religiose, quindi, non razziali.
Ma il giudice ha respinto tale argomento e ha ordinato l’incarcerazione di almeno 43 coppie di genitori Ashkenazite.
Il fatto è stata definito dal quotidiano israeliano Haaretz come “lo scontro più drammatico fra stato e religiosi mai scoppiato.”
La minoranza di ultra-ortodossi di Israele viene valutata in circa 650.000 ebrei, poco meno del 10 per cento della popolazione della nazione: è una comunità che si chiude in sé, che segue le sue leggi religiose e rifiuta l’intervento dello stato.
Questa minoranze ha caratteristiche molto simili a quelle islamiche fondamentaliste, come i Wahabiti o i Fratelli Mussulmani, convinti, come quelli, di possedere il vero messaggio di Dio, di seguire la sua volontà e di agire quindi in suo nome. Siamo molto lontani dalla laicità Occidentale che pure è stato il nucleo fondante dello stato di Israele.
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Da Hareetz,quotidiano Israeliano : manifestazione a Gerusalemme:le scritte definiscono “fascista” la Corte israeliana