Continuando il giro di visite ufficiali in Europa il premier cinese Wen Jiabao è a Roma per il Quarantennale dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina e per l’apertura dell’Anno culturale della Cina.
Wen Jiabao accompagnato da ministri, sottosegretari e imprenditori è stato accolto dal ministro degli Esteri, Franco Frattini,e incontrerà le alte cariche dello stato (Napolitano, Berlusconi, Fini, Schifani. ) e domani parteciperà all’inaugurazione dell’Anno della cultura cinese in Italia, con un concerto della Filarmonica Cinese al Teatro dell’Opera di Roma.
Ma al di la delle formalità c‘e da chiedersi quale sia il senso della visita in Europa: un editoriale della “Quotidiano del popolo” dal titolo eloquente “Il premier cinese sollecita l’Europa a non aderire al coro delle pressioni sulla Cina sul tasso di cambio RMB” non lascia nessun dubbio se se mai ce ne fossero stati.
In esso vengono riassunti gli argomenti che i cinesi adducono per non rivalutare lo yen cosa che invece gli Americani sollecitano insistentemente. Di seguito ne riportiamo i punti fondamentali.
“Le imprese cinesi sono ancora in gran parte nella fascia più bassa della catena dell’industria globale. La Cina ha un surplus nel commercio delle materie prime, ma un deficit nel commercio e dei servizi. Ha eccedenze contro gli Stati Uniti e l’Unione europea, ma un deficit contro la Corea del Sud, il Giappone e il Sudest Asiatico.
Il mondo non avrebbe alcun beneficio da un apprezzamento del RMB (yuan) del 20 per cento al 40 per cento – come gli Stati Uniti hanno chiesto – perché danneggerebbe l’economia cinese, e l’economia cinese ha contribuito per circa il 50 per cento della crescita economica globale nello scorso anno.
L’unico cambiamento sarebbe una gestione più ordinata e standardizzata degli investimenti stranieri in Cina.
Si assicura che gli investitori europei troveranno una favorevole ambiente di investimento in Cina, che manterrà e riforme aperture politiche.
Le imprese estere che operano in Cina potranno godere dello stesso trattamento di quelle cinesi su questioni relative alla proprietà intellettuale, l’innovazione indipendente e gli appalti pubblici.
I leader europei dovrebbero guardare più al dollaro statunitense che allo yuan per la spiegazione delle recenti fluttuazioni del tasso di cambio dell’euro.
Comunque in passato apprezzamenti del RMB non hnno portato a cambiamenti di tendenza del surplus commerciale registrato in Cina.
Nessuna apertura quindi della Cina su un questione che è di vitale importanza per le economie occidentali non in grado di sostenere una concorrenza cinese che è considerata sostanzialmente sleale perche può usufruire di molti vantaggi di cui la sottovalutazione dello yuan non è nemmeno il più importante.