![]() Il regista Franco Torrisi ne ha fatto una trasposizione in lingua siciliana e l’ha portata ieri sul palcoscenico del teatro Don Bosco a Catania con il teatro stabile di Gravina. Vogliamo tributare un “bravo” collettivo a tutti gli interpreti unendoci agli applausi calorosi e alla risate spontanee del numeroso pubblico presente ma ci sembra corretto sottolineare l’interpretazione di alcuni di loro in particolare. Prima di tutto, è naturale, quella dello zio, un formidabile Gianni Sciuto, che qui viene ribattezzato Alfio Pennisi di Roccacannuccia, che dà vita a un pulcinella umanizzato e diventa il perno intorno a cui far ruotare la follia tanto amata da Scarpetta. Un “bravo” davvero sentito a Marco Lombardo, che interpreta il nipote, e Carmelo Seminara il suo amico, pseudo cantante lirico, alla trascinante e prorompente Francesca Barresi nel ruolo della proprietaria della pensione e alla giovane Laura Laviano che ne interpreta la figlia. Il regista ha ritagliato per sé la parte del pensionante che si crede un grande attore e dà vita a un Otello davvero esilarante. Bravi anche Pippo Di Maura e Carlo Tornabene rispettivamente nei ruoli di un ex-pompiere petulante e di uno scrittore di novelle sempre in lotta tra loro e Sergio Sillato che interpreta il cameriere della pensione che, ad apertura di sipario, ci “presenta” anche tutti gli inquilini della pensione. Morale: il confine tra la cosiddetta normalità e la follia è molto labile, ognuno d noi ha in sé qualcosa di pazzo, non meravigliamoci: la vita è un teatro senza prove iniziali sul cui palcoscenico ognuno di noi può esprimere la propria “follia”. |