Il governo del Giappone ha confermato che nel 2010 il valore nominale del suo prodotto interno lordo è stato inferiore a quello della Cina, 5,47 miliardi di dollari rispetto ai 6 miliardi annunciato da Pechino, il 20 gennaio quando ha presentato un aumento di oltre il 10 %
La Cina, superato il Giappone, è pertanto divenuta la seconda economia del mondo dopo solo a quella degli Stati uniti. La notizia non ha sorpreso perché ormai la cosa era prevista da tempo.
Queste non significa assolutamente che i cinesi abbiano in media un reddito tra i più alti del mondo: ci si riferisce infatti al prodotto lordo nazionale che va diviso per il numero di abitanti del paese che in Cina, come si sa, è altissimo, intorno a un milione e 300 milioni.
Pertanto il PPP che misura il reddito medio, per i cinesi è ancor molto basso molto più basso di quanto si creda comunemente. Esso infatti è di appena $ 5.600 pari al malandato Egitto, inferiore a quello della Tunisia in rivolta ($ 7,200) lontanissima da quello da quello americano ($46,300), giapponese ($33,400) e anche italiano (31,200).
In realtà solo una parte della Cina, le fascia costiera, le città hanno avuto uno sviluppo rapidissimo. Ma ai grattacieli sfavillanti di Shangai e Pechino fanno ancora riscontro nelle sterminate campagne una massa di cinesi poverissimi. Certo non c’è più la fame e la carestia che in certi momenti dei tempi di Mao causarono milioni di morti per denutrizione ma le differenze sociali sono alte e le tensioni latenti esplosive. Tuttavia a differenza di altri paesi, come quelli arabi, vi è uno sviluppo molto rapido che attenua tutte l tensioni sociali: tutti hanno comunque un speranza concreta di miglioramento mentre nei paesi arabi invece quello che è venuta meno è stata proprio la speranza del domani, davanti a una regressione economica sempre più evidente.
Il ministro giapponese della politica economica Kaoru Yosano. ha dichiarato: “Non stiamo combattendo per essere i primi, ma per migliorare il benessere della popolazione. Da questo punto di vista, accogliamo con favore lì’ascesa della Cina come paese vicino”.
Il Giappone ha preoccupazioni più importanti come far fronte a un debito pubblico aumentato vertiginosamente nel 2010 e il rapido invecchiamento della popolazione, con il suo conseguente impatto sui conti previdenziali.
Con il 23% dei suoi 127 milioni di abitanti superiore ai 65 anni, il Giappone è oggi il paese a più veloce invecchiamento al mondo. Inoltre, l’Ufficio di Gabinetto giapponese, ha riferito oggi che tra ottobre e dicembre, il PIL del Giappone è sceso dello 1,1 per cento per la prima volta dal luglio-settembre 2009.
La Banca del Giappone e il governo concordano che l’economia sta subendo un rallentamento, ma sperano in un “rimbalzo verso l’alto”.
ma delle “condizioni” dei lavoratori cinesi,ne vogliamo parlare?