Sab. Mar 25th, 2023
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Gambirasio_Yara_2--400x300Le speranze di tutti oggi vengono distrutte dalla dura realtà: la piccola Yara Gambirasio è morta.

E’ stato trovato il cadavere della giovane scomparsa tre mesi fa, esattamente il 26 novembre da Brembate Sopra nel bergamasco.

La notizia è stata appresa dall’ANSA tramite fonti investigative. Il cadavere di Yara è stato trovato in un campo a Ponte San Pietro, ad una decina di chilometri da Brembate.

Il corpo della ragazza, è stato ritrovato abbandonato nell’erba alta, ancora con indosso gli abiti della sera della scomparsa. Probabilmente è stato lasciato lì quella stessa sera  ma saranno comunque gli accertamenti scientifici che saranno eseguiti nei prossimi giorni a confermare o smentire questa possibilità.

A scoprire il corpo della tredicenne nascosto tra la fitta vegetazione di un campo incolto, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe stato un uomo che si trovava nella zona per caso e che non avrebbe alcun ruolo nella vicenda. L’uomo ha immediatamente chiamato gli investigatori.

Yara Gambirasio era scomparsa  il 26 novembre, a Brembate Sopra (Bergamo). Erano più o meno le 18.40 quando la tredicenne, giovane promessa della ginnastica ritmica, è uscita dal palazzetto dello sport per tornare a casa. Da quel momento di lei si sono perse le tracce. Yara è scomparsa tra via Morlotti e via Rampinelli, lungo i 700 metri che portano dal centro sportivo alla sua abitazione.

In questi interminabili mesi polizia e carabinieri hanno ascoltato centinaia di persone, scandagliato la vita di amici e familiari, perlustrato palmo a palmo decine di chilometri quadrati di terreni, dalla Val Brembana, alla zona dell’Isola, fino alla Bassa Bergamasca. Il fiuto dei cani ha portato al gigantesco cantiere di Mapello (Bergamo), ispezionato a fondo per circa due settimane, attorno al quale sono state fatte mille ipotesi. Il caso sembrava chiuso già dopo una settimana, con l’arresto di un muratore marocchino, che poi si è rivelato estraneo alla vicenda.

Aggiornamenti:

Il corpicino della piccola Yara è stato trovato in avanzato stato di decomposizione. Sono stati l’apparecchio per i denti e i vestiti, identici a quelli che la ragazzina indossava la sera della scomparsa, a permettere l’identificazione del cadavere.

Il corpo di Yara é stato trovato in un’area incolta che, per ironia della sorte, si trova a poche centinaia di metri da quello che era il centro di coordinamento delle ricerche. Il luogo, nel comune di Chignolo, è al confine con il comune di Madone e a circa 300 metri dal Comando Polizia Locale dell’Isola Bergamasca che, dopo i primi giorni in cui i centri di coordinamento erano in due o tre posti diversi, era stato unificato presso il comando dei vigili che serve i comuni dell’Isola Bergamasca. Per quasi tre mesi forze dell’ordine e volontari della Protezione Civile hanno setacciato la provincia in cerca di Yara, perlustrando aree verdi, boscose, montuose, fiumi e rogge, mentre il corpo di Yara si trovava a poche centinaia di metri da loro.

La zona circostante il campo del ritrovamento, isolato dalle forze dell’ordine, è industriale, ci sono molti capannoni, alcuni in costruzione, e il campo, molto esteso, si sviluppa proprio al termine degli edifici. La via di accesso è stata chiusa e molte persone, tra giornalisti e curiosi accorsi dal paese vicino, sono tenuti a distanza di oltre 200 metri dal campo. Le immagini di alcune telecamere delle ditte sono in corso di acquisizione da parte degli investigatori. Intorno alle 19, infatti, è giunto in via Bedeschi, a Chignolo, la strada asfaltata più vicina al luogo del ritrovamento, e dove si trovano i ‘filtri’ della polizia locale, un furgone bianco con a bordo un responsabile della sicurezza di una delle aziende più vicine, che aveva il compito di scaricare le immagini delle telecamere e fornirle agli inquirenti. Sul posto è arrivato anche il sindaco di Chignolo.

”Un ragazzo che era qui fino un’ora fa mi ha detto di avere visto un’auto, oggi pomeriggio, arrivare a velocità sostenuta proprio in questa via, fermarsi e ripartire”. E’ la testimonianza di un abitante della zona, un giovane trentenne, che riferisce quanto gli sarebbe stato detto da uno dei giovani che hanno ritrovato il cadavere e che si sarebbero trovati sul posto per fare aeromodellismo. Il trentenne ha riferito che quel giovane non ha saputo dire il colore dell’auto. Secondo alcune voci, che al momento non sono state verificate, un’auto abbandonata sarebbe stata ritrovata nella zona.

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