A distanza di poco più di un anno dal suo “Se Bambi fosse trans” Emiliano Reali torna a scrivere un libro ma questa volta si cimenta nel suo primo fantasy, “Il seme della speranza”, sempre pubblicato da Diamond editrice.
Emiliano Reali, in questa sua nuova creazione, immagina un mondo fantastico in cui vivono creature particolari che hanno a cuore il destino del pianeta Terra e che, per questo, provano a migliorarlo; Spirya, la regina di questo Mondo degli Spiriti e delle Divinità, decide di mandare a questo scopo, un “inviato” molto speciale, suo figlio Eres che, purtroppo, non riesce nel suo intento e allora, alla fine della storia durante la quale conosciamo tanti altri abitanti di questo e di altri mondi come la Terra del Non Oltre e il Mondo Parallelo, vengono mandati “in missione” i Quattro Spiriti, Guizzo, Crosta, Zampillo e Spiffero, che hanno il compito di aiutare Jessica, la bambina della Terra a cui è stato affidato il Seme della Speranza, di trasformare il nostro pianeta in un mondo di pace e benessere.
Emiliano Reali immagina, in questa sua storia, di umanizzare anche gli animali e troviamo quindi Crystel, l’unicorno fatato che aiuta, comunicando telepaticamente, Fergan, il marito della regina Spirya, e Lupus che è un lupo buono e devoto che vive con la Dama dei Lupi, la migliore amica della regina. Ma troviamo anche dei ragni pelosi che vivono nel regno del Non Oltre, naturalmente sottoterra, governati da una regina cattiva, Nerea; sulle colline innevate vive, invece, il Popolo buono degli Striati, roditori, governato da Prasad che deve quotidianamente subire gli attacchi dei cattivi uccelli capitanati dall’Ingoiatrice. E c’è anche il Vecchio delle Clessidre che può annullare lo spazio e il tempo e Acerbo, l’amico del cuore di Eres.
Questi e tanti altri personaggi popolano “Il seme della speranza”, opera prima fantasy di Emiliano Reali; in un’immaginaria classifica noi “eleggiamo” come nostri preferiti, sia per come vengono descritti che per la simpatia e la bontà di cui sono intrisi, i Quattro Spiriti.
I disegni in bianco a nero inseriti all’interno del libro e l’immagine di copertina sono di Giampaolo Carosi.