Sapere – il prima possibile – il sesso del proprio bambino è da sempre stato un desiderio irrealizzabile di tutte le mamme, soprattutto di quelle impazienti, che non vedono l’ora di comprare i primi vestitini o di arredare la cameretta.
Tuttavia, adesso sembra prospettarsi una soluzione e a darcela è Stephanie Devaney dei National Institutes of Health di Bethesda.
La scienziata statunitense, infatti, effettuando all’incirca 50 ricerche di laboratorio, ha scoperto che è pensabile conoscere precocemente il sesso del piccolo, attraverso un semplice esame del sangue.
Il suo lavoro, pubblicato sul Journal of American Medical Association, deriva dall’indagine di 7 mila campioni e può essere un’ottima alternativa all’ecografia e alla temuta amniocentesi.
Secondo lo studio, effettivamente, con un’analisi accurata delle provette, è fattibile individuare all’interno del sangue materno alcuni residui di Dna e delle tracce genetiche del feto: quindi scoprire se nascerà un maschietto o una femminuccia, nonché le possibili malattie ereditarie.
La bella notizia è che tutto questo è realizzabile già dopo sole 7 settimane (in foto).
La probabilità di errore?
A 20 settimane di gestazione la probabilità di errore sarà ancora più bassa, poiché la quantità di Dna fetale in circolo sarà maggiore.