Una serata all’insegna della “riflessione” quella svoltasi giovedì 27 dicembre 2012 al Tetro Erwin Piscator di Catania patrocinata dall’On. Gianfranco Vullo ed organizzata e presentata dal noto attore comico Enrico Manna, fondatore e leader del gruppo di cabaret dei “Dolci & Gabbati”.
Semplice e lineare nel suo svolgimento, il V memorial è caratterizzato, ancor più che negli anni precedenti, da un clima di solidarietà dove la consapevolezza di dover affrontare quotidianamente i “parassiti” che infettano la società odierna, si è palesato forte in denunce chiare e dirette verso un sistema che non tiene conto dell’unica cosa importante: la meritocrazia.
La serata si apre con l’esibizione dei “Diapason folk” di Laura De Palma, prosegue con dei monologhi dei noti attori catanesi Gianluca Barbagallo ed Enrico Manna, le barzellette di Turi Killer e le scenette dei “Dolci & Gabbati” (alias Enrico Manna, Laura De Palma, Lucia Debora Chiaia, Gianluca Barbagallo) dal titolo “Il ristorante” e “Garibaldi e l’eroina”. Il coreografo Mirko Vullo, figlio dell’omonimo neo-onorevole, ha eseguito una coreografia sulle note di “Zombies”, gli Anacruz ed i ragazzi dell’Accademia del Musical di Catania chiudono il godibile spettacolo il cui cardine è combattere, attraverso la ricerca, la Sindrome di Krabbe. La dottoressa Angela Grasso ci spiega in modo dettagliato gli infausti effetti sulla persona che colpisce parlando del caso del piccolo Giorgio rappresentato dalla giovane madre, Rosy Barbagallo, puntando il dito sulla serietà e sull’efficienza del personale medico che, in questi casi, può e diventa un valido apporto affettivo e quindi curativo sul paziente assistito. Si è parlato di reperibilità dei medici che, avendo fatto un serio “giuramento di Ippocrate” devono, (o forse sarebbe meglio dire dovrebbero) essere reperibili ventiquattro ore su ventiquattro. Fare il medico è una vera e propria “MISSIONE” e come tale deve essere intrapresa da persone sensibili e predisposte naturalmente. I test d’ammissione alla facoltà di medicina, pertanto, quasi esclusivamente improntate sulla cultura generale e spesso incomprensibili, non fanno altro che scartare a priori chi potrebbe (senza raccomandazioni perché figli di medici, di politici, o altro) rappresentare un valido aiuto per la ricerca. E poi ci lamentiamo della fuga dei cervelli!
Con l’omaggio di un bouquet di fiori viene anche chiamata sul palcoscenico la moglie di Salvo Sacco e sorella dell’onorevole Vullo, Rosethel.
Concludo facendo un personale plauso all’attore comico Enrico Manna che ha anche presentato, sobriamente ed adeguatamente, la serata.
Sull’efficienza degli ospedali catanesi ci sarebbe molto da dire. Ma su uno in particolare (là verso il mare, come ha puntualizzato Manna), non del tutto generalizzando, ovviamente, possiamo erigerlo come esempio di disumanità, totale assenza di empatia e dove spesso i pazienti vengono trattati come oggetti da spostare o ignorare a piacimento.
Ovviamente, ripetiamo, senza generalizzare.
Un po’ di cuore quando si affaccerà attraverso la finestra del mondo?
E quando sarà presa in seria considerazione la vera predisposizione e bravura dei singoli?
Dove sei MERITOCRAZIA? Speriamo solo nel nuovo anno e in un nuovo, giusto impegno.
Fotografia: Marco Manna
Ricordare, commemorare con solidarietà ed ironia.