Mer. Mar 22nd, 2023
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PELLICANO TEATRO LUNGOBINARIO

Quarto spettacolo del cartellone della prima stagione del teatro Lungobinario nei pressi della stazione Leopolda a Firenze: è di scena “Il pellicano”, una delle sei “tragedie da camera” del più grande commediografo svedese, August Strindberg, da lui scritta nel 1907, che il regista Marco Lombardi ha messo in scena con il Teatro dell’Inutile.

Ho già avuto modo di apprezzare e applaudire l’attenta regia di Lombardi in due precedenti spettacoli e…non c’è due senza tre, ancora una volta ha saputo scegliere un testo denso di significati in cui l’autore ha convogliato e condensato molte delle sue paure e ossessioni: i miei complimenti al regista per questa sua scelta di qualità.

“Il pellicano” aveva già fatto tappa al teatro Nuovo Sentiero e ieri sera è approdato al Lungobinario per raccontarci la storia, drammatica e dolorosa, di una famiglia dopo la morte del marito e padre, storia che si svolge tutta, e da qui la connotazione “tragedia da camera”, in una stanza in cui vengono, lentamente, alla luce, come le joyciane “epifanie”, rapporti e colpe pregressi tenuti celati finché il capofamiglia era in vita. “Ma gli opposti convivono e si trasformano fino ad una possibile rinascita. Simbolicamente, i riti del fuoco purificatore e del suicidio redentore, ci conducono fino al sacrificio finale, alla fuga dalla vita” dalle note di regia.

Bravissimi tutti e cinque i giovani protagonisti a iniziare da Valentina Luzzi e Daniele Torrini che danno vita ai due figli, Gerda e Fredrik, Silvia Moneti che è la madre Elise, Alessio Pollastri il genero Axel e Sandra Bonciani la serva Margret.

P.S. come vi avevo annunciato ho “debuttato” come presentatrice dello spettacolo, è stato solo un inizio, devo ancora migliorare molto, la buona volontà c’è e ringrazio ancora una volta coloro che mi hanno dato fiducia; ne approfitto per scusarmi con il cast perché, a causa dell’emozione, non ho detto i loro nomi come avevo previsto di fare: vi rinnovo qui il mio applauso.

 

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