Venerdì 21 dicembre alle ore 18,00, al “Museo d’Arte Contemporanea” di Catania, nella badia piccola del monastero di San Benedetto, nella storica e magica Via Crociferi di Catania, si è tenuto il vernissage della collettiva intitolata “Ad Imaginam Suam”, mostra visitabile fino al 30 novembre 2014.
Dodici artisti attraverso la loro arte figurativa raccontano la personale visione del mondo utilizzando un linguaggio pittorico simbolico, svelando i misteri dell’anima.
Come dirà lo stesso curatore del MacS, Alberto Agazzani, se non siamo in grado di interrogarci davanti a un quadro, non saremo in grado di interrogarci davanti a nessuno dei misteri che quotidianamente ci assillano, guardare un quadro non significa soltanto indirizzare lo sguardo verso di lui, ma frammentarlo attentamente con la vista per vederci dentro parte di noi stessi, i nostri dubbi, le nostre perplessità.
L’arte è “rivelazione” e come tale ha il compito di rilevare la nostra interiorità, l’essenza divina che è in noi, il contatto con quel cielo che chiamiamo “anima” che non può e non deve fermarsi alle ipocrite apparenze ma deve oltrepassare il materiale per scoprire l’essere, il mistero della vita stessa.
I dodici “protagonisti” di questa imperdibile esposizione, Marco Bolognesi, Giuseppe Bombaci, Roberta Coni, Dino Cunsolo, Peter Demetz, Giuseppe Guindani, Nunzio Paci, Nicola Pucci, Davide Puma, Silvio Porzionato, Alessandro Reggioli, Luciano Vadalà, si raccontano esortandoci all’osservazione mentale oltre a quella visiva.
Spesso ciò che appare non è e ciò che è non appare; la tela, la pittura, la scultura possono anche recitare delle parti a seconda di chi guarda, dalla capacità di interpretare un attimo, un sentimento, un’emozione, lo stato d’animo dell’artista.
E poi c’è il senso di inadeguatezza verso un mondo che ci illude e allo stesso tempo ci toglie quelle stesse illusioni che ci aveva dato: volti coperti da fiori, volti che rappresentano animali, corpi nudi scolpiti dall’ego, la crocifissione vista come forma di distanza tra l’uomo e Dio (il mio Regno non appartiene a questo mondo).
E del doppio ritratto cosa si potrà mai dire?
Si è sempre parlato di autoritratto o ritratto ma il doppio cosa rappresenta? Potrebbe essere una forma di “ambiguità interiore”: il bene e il male, la giovinezza e la vecchiaia, il bianco e il nero. E noi chi siamo, infine?
Siamo l’insieme di quel bene e di quel male, nasciamo come il dio Giano, il dio con due facce, una rivolta al passato e l’altra al futuro.
Tutto ci riconduce alla nostra vera essenza di uomini ai quali Dio ha concesso il “libero arbitrio” (che alcuni usano molto male, ahimè!); poi è compito dell’uomo fare prevalere il bene o il male oppure, a volte il bene ed altre volte il male.
Piccolo uomo inadeguato!
L’arte amplifica ogni cosa: ingigantisce le anime già grandi e rimpiccolisce ancora di più quelle mediocri ed inette. Ma ha un compito ancora più nobile: stabilire una gerarchia naturale dei valori dello spirito sistemandone e smussandone le “esasperazioni” di materia.
Noi siamo quella creata che un giorno Dio plasmò facendola diventare fango e dalla quale nacque Adamo, il primo uomo: è lui la prima espressione d’arte scultorea divina.
E Lui, Dio, ci creò prendendo spunto dalla sua immagine, a sua immagine e somiglianza, “Ad Imaginem suam” ma non somiglianza fisica; qui si parla di “essenza”, di “spiritualità”, di “sofferenza” (quella della croce partita da Gesù”, dalla relativa “sopportazione” (alle ingiustizie, ai dolori).
Ciò che ci rende “somiglianti” al Padre è la capacità di creare dal nulla, l’arte di “plasmare la vita”, di trasformare la materia in emozione folgorante.
Nella fede è conservata l’espressione più nobile dell’artista che grida al mondo i suoi silenzi spirituali.
MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania
Telefono: 095 715 2207 – 342 301 7376
Orari: ore 9.00 – ore 18.00 (chiusura il giovedì)
Ingresso: € 5,00 (biglietto unico) – € 3,50 (biglietto ridotto)
Catalogo: Edizioni NFC
Ufficio Stampa: ufficiostampa@museomacs.it
Tel: 095 715 2207 – 342 301 7376
www.museomacs.it – info@museomacs.it
Nelle foto sopra: Da sinistra il direttore curatoriale Alberto Agazzani, il direttore Giuseppina Napoli, la giornalista Grazia Calanna durante la conferenza di presentazione.
La locandina.
Waterfall di Silvio Porzionato