Questa mattina gli attivisti di Greenpeace sono scesi in piazza anche Bari per difendere le api e gli altri impollinatori naturali, che svolgono un ruolo cruciale per l’agricoltura e la produzione alimentare. In tutta Italia i volontari vestiti da ape sono entrati in azione “ronzando” nei mercati più affollati, sensibilizzando i cittadini e realizzando piatti tipici con ingredienti che dipendono dall’impollinazione delle api. Attività analoghe si sono svolte in oltre 100 città europee – da Amburgo a Roma e da Sofia a Malaga.
Lo “sciame” di volontari del Gruppo Locale di Bari ha popolato con i costumi gialli e neri il mercato di Santa Scolastica, parlando ai cittadini dell’importanza delle api, raccogliendo firme e regalando semi di fiori utili per gli impollinatori. Anche agricoltori e apicoltori locali presenti al mercato hanno firmato per salvare le api. Il cuoco Michele De Gaetano e la blogger di cucina Manuela Boccone hanno preparato per l’occasione rispettivamente un piatto di orecchiette con cime di rape e un piatto di cicorie e fave, specialità locali i cui ingredienti principali derivano proprio dall’impollinazione di questi insetti.
«Le api non si limitano a produrre miele, come molti pensano. Un terzo del cibo che mangiamo e la maggior parte della flora spontanea dipende dalla loro opera di impollinazione. Le bancarelle dei mercati sarebbero quasi vuote senza il lavoro delle api, dovremmo scordarci mele, mirtilli, zucchine, broccoli, cipolle, mandorle, caffè, e molto altro ancora» – dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia.
Le iniziative che si svolgono oggi in Italia, Austria, Bulgaria, Germania, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Spagna e Svizzera sono parte della campagna di Greenpeace per salvare le api, minacciate dall’attuale crisi degli impollinatori e dell’agricoltura. Il declino delle api è un sintomo di un sistema agricolo industriale fallimentare, basato su un uso sempre più crescente di prodotti chimici di sintesi ed energia, monocolture su larga scala e la dipendenza da poche multinazionali agrochimiche.
«Per proteggere le api e l’agricoltura dobbiamo lavorare con la natura, non contro di essa. Solo un’agricoltura ecologica e sostenibile ci permetterà di garantire diversità e sicurezza alimentare e proteggere le api a lungo termine. È ora che i politici europei ascoltino “il ronzio” delle tante persone che si stanno mobilitando per salvare le api, è il momento per loro di agire» – conclude Ferrario.
Un’agricoltura ecologica e sostenibile garantisce cibo sano, protegge il suolo, l’acqua e il clima, promuove la biodiversità e non contamina l’ambiente con sostanze chimiche o organismi geneticamente modificati.
Per le immagini relative alle attività in corso in tutta Europa:
https://www.flickr.com/photos/greenpeace_greece/sets/72157644617850573/
(aggiornamenti durante tutta la giornata)
Leggi:
Rapporto “Api, il bottino avvelenato”: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2014/Api_il_bottino_avvelenato.pdf
Rapporto Eden tossico: i loro veleni, nel tuo giardino“: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2014/Eden-tossico.pdf