Un po’ tutta i media occidentali riportano la notizia della impiccagione di una ragazza iraniana, Reyhaneh Jabbari Malayer, per avere ucciso l’uomo che cercava di violentarla. Il suggerimento implicito e che in lran, e in genere nel mondo islamico, in pratica, gli uomini possono violentare le donne e che se esse si difendono finiscono con l’essere impiccate.
Vediamo un po’ meglio la cosa.
Jabari è stata condannata perché le corti di prima e di seconda istanza non hanno creduto alla sua versione ma hanno ritenuto che abbia invece ucciso con premeditazione, al seguito di una relazione extra coniugale. Riportiamo in seguito il comunicato del procuratore iraniano nella traduzione inglese.
Jabbari è stata indagata come una sospetta a causa dell’ultima chiamata sul cellulare della vittima. La polizia ha trovato una sciarpa insanguinata, un coltello insanguinato, e la copertina originale del coltello a casa di Jabbari.
Jabbari ha ammesso che aveva comprato il coltello 2 giorni prima dell’incidente.
Jabbari aveva inviato un sms a un suo amico tre giorni prima l’incidente dicendo “Penso di ucciderlo stasera”.
Jabbari prima ha sostenuto il coinvolgimento di un altro uomo di nome “Sheikhi” nell’incidente. Dopo che lei non è riuscito a identificare l’uomo, ha detto che la sua dichiarazione originale era falsa e lei aveva cercato solo di sviare le indagini.
Le affermazioni che Jabbari ha fatto negli ultimi mesi (prima dell’esecuzione), sono state solo una ripetizione delle sue precedenti affermazioni che sono stati studiati uno per uno e trovate senza fondamento dai cinque giudici della Corte penale della provincia e dei giudici della Corte Suprema nazionale. Nonostante questo, la Procura della Repubblica ha fatto il suo meglio per portare le due famiglie a un accordo . La famiglia della vittima, alla fine, ha insistito per non perdonarla.
Ora noi possiamo credere o non credere alla giustezza del verdetto Ma il fatto è che la causa della condanna è l’omicidio premeditato e non la difesa da uno stupro . Non possiamo rifare il processo con le poche notizie frammentarie che abbiamo, tutte di fonti dell’imputata. non possiamo pensare che uno stato modifichi le sentenza della propria magistratura perchè l’opinione internazionale non le crede Possiamo poi criticare le imperfezioni delle procedure iraniane ,che si eseguano condanne a morte, la condizione della donna e cosi via ma sono discorsi diversi.
Nei paesi mussulmani gli stupratori rischiano molto più che da noi.
L’iran non è l’Arabia Saudita dove le donne non possono guidare l’auto ne è come in parti del Pakistan in cui si bruciano le scuole femminili, si spara o si butta acido sulle studentesse. In Iran ci sono più studentesse che studenti L e donne partecipano attivamente a tutta la vita sociale ed economica L e limitazioni riguardano solo la sfera delle relazioni fra i sessi.
Un ottima esperienza diretta della condizione femminile in Iran è descritta dalla nostra Lili Gruber in Chador (del 2005).
Nel diritto moderno esistono reati punibili solo a querela di parte. nella shari’ah come nell antico diritto romano lo spazio dato alla parte offesa è molto piu ampio: è l’offeso che ha diritto alla riparazione per questo principio La famiglia dell’ucciso poteva far commutare la pena con ilsuo perdono: era disposta adaccordarlo se la ragazza avesse ammesso che non c’era stato tentativo di stupro forse perche in quell’ambiente lo stupro è cosa troppo disonorevole La ragazza invece ha rifiutato: presumibilmente per lo stesso motivo : evitare il disonore su se stessa, su tutta la famiglia. Noi dimentichiamo che questa sensibilità era comune anche da noi qualche generazione fa.
Forse le cose si sono svolte come veramente diceva la ragazza. forse no non possiamo giudicare. Il fatto è che la condanna è conseguenziale alla convinzione della corte di un assassinio premeditato e non a un tentativo di stupro.
Aggiungerei pure che questo tipo di fatti avvalorano le idee dominati nell’islam che è irrealistico pensare che i sessi posano frequentarsi liberamente senza cadere nell’adulterio Sta scritto nel Corano che quando un uomo e una donna stanno soli insieme vi è sempre una terza presenza : satana (cioé la tentazione).