Dom. Mar 26th, 2023
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Sottotitolo “chi ha detto che ci sono giochi da maschi e giochi da femmine?” … e me lo sono subito regalato anche se sulla copertina c’è scritto “dai 7 anni in su”…non rientro anche io in questa categoria? Sì, è vero, la mia età anagrafica è molto più “in su” ma che importa, quella bambina mi ha chiesto questo dono e l’ho accontentata.

Formidabile la storia immaginata da Silvia Vecchini che non conoscevo prima di questo libro ma che, leggo in quarta, è una prolifica scrittrice umbra di libri per ragazzi e creatrice di progetti educativi; e splendide le immagini di Sualzo che è il marito dell’autrice.

Bellissima la dichiarazione di intenti di Vecchini che fa da incipit alla quarta di copertina e che mi ha “chiamata” ancora di più “questo libro parla di: pregiudizi, ruoli, differenze di genere”. Io che da qualche anno ormai mi occupo soprattutto di queste tematiche nel mio sito come potevo non innamorarmi di Zoe, la splendida bambina protagonista della storia, che porta lo scompiglio nella classe in cui è stata iscritta, un vero uragano che sconvolgerà completamente le “regole supreme” che c’erano prima del suo arrivo e che farà capire prima a Giovanni e poi, lentamente, a tutte/i le/i compagne/i che “anche un maschio può commuoversi e avere la tremarella, oppure fare il pane e prendersi cura di una bambina” come dice Giovanni nell’ultima pagina e che non esistono giochi solo per bambini o esclusivamente per bambine, che i ruoli non sono predefiniti, che si vive meglio se si collabora, se si interagisce portando ognuno le proprie conoscenze e competenze per arricchire l’altra/o o il gruppo.

Grazie, Silvia, per aver immaginato questa storia e spero di leggerne presto altre tue.

 

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