Dopo il grande successo ottenuto un mese fa al teatro della Tosse è tornato per una sera a Genova, al Teatro Cargo di Voltri, “Andy Warhol Superstar”, lo spettacolo dedicato al grande artista, icona della pop art, a trent’anni dalla morte di Andy e a novanta dalla sua nascita, che Laura Sicignano ha scritto insieme ad Alessandra Vannucci e di cui è la regista.
Traggo dalla brochure di sala “…chi era Andy Warhol? Un bambino povero trasformato in un principe delle tenebre che soccombe alla solitudine e alla tristezza oppure uno straordinario self made man capace di costruirsi un’immagine pubblica in grado di vendere milioni di dollari?” le autrici mettono a confronto la biografia intima dell’artista con quella pubblica grazie a un monologo straordinariamente interpretato da Irene Serini, con le perfette scene di Emanuele Conte e le luci, il video e il suono di Luca Serra, che dà corpo e voce a un Andy che è ancora un bambino bisognoso di affetto e attenzione quando mangia voracemente i cioccolatini, che ha un rapporto morboso con la madre, che non ha risolto i suoi problemi con la fede e con il sesso e che è attratto da tutto ciò che è trasgressivo ed estremo. Particolarmente magica la scena finale della madre dell’artista che parla ancora con l’accento della sua terra natale: bravissima Irene a trasformarsi dall’androgino Andy in questa donna così incombente nella sua vita. Originale anche il modo in cui viene ricordato l’attentato del 3 giugno 1968 all’artista, nella sua Factory, da parte di Valerie a cui Andy sopravvisse ma che lo lasciò segnato per il resto della vita, evento che non ebbe tanta risonanza all’epoca “perché è successo solo tre giorni prima di quello a Bob Kennedy…”
Tre donne, Laura, Alessandra e Irene, per ricordare un grande artista che è stato un anticipatore di profondi cambiamenti nel campo dell’arte del ventesimo secolo: grazie per questa testimonianza.
Lo spettacolo va in tour in varie città d’Italia, non perdetevelo!