
Gli attori Agostino Zumbo, Giovanni Arezzo e Francesco Maria Attardi raccontano la vita di un adolescente chiuso in una stanza buia, da sempre e forse per sempre.
“La storia si svolge in Sicilia- spiega Guglielmo Ferro che con “Concetto al buio” (portato in scena già nel 2012), firma la sua seconda regia in stagione per il Teatro Mobile di Catania dopo “La Sicilia spiegata agli Eschimesi” e prima de “L’Arte della gioia”-,l’unico ponte tra la stanza dove è rinchiuso il ragazzo e il mondo esterno è un piccolo quaderno rosso, un diario segreto che lui trova eche col tempo impara a memoria in ogni sua parte. Ad averlo scritto è Concetto Acquaviva, unragazzino di tredici anni, che in questo diario come in una grande lettera a Gesù, racconta “le due grandi tragedie” della sua vita.
Come mostri, i protagonisti del racconto si animano e riempiono di voci e pensieri le giornate altrimenti sempre identiche, dell’adolescente recluso.
“Quella che ne viene fuori- continua il regista- è una storia di ipocrisie, di abusi e di verità nascoste, filtrate dallo sguardo curioso ingenuo e puro del suo protagonista: un nitido scarabocchio di un mondo in cui c’è sempre “un’altra verità più ragionevole di quella vera”.
Le musiche dello spettacolo, firmate dal maestro Massimiliano Pace, la scenografia realizzata daAlessia Zarcone, creano la giusta atmosfera che permette, senza buonismi e carezze consolatorie, di rappresentare una storia scomoda, che non risparmia nessuno, affrontando a viso aperto il dramma degli abusi su minori perpetrati da alcuni uomini di chiesa, spettacolo chenon ha paura di tirare, alla fine, anche qualche forte cazzotto sullo stomaco.
Ufficio Stampa
Elisa Guccione
CONCETTO AL BUIO
Di Rosario Palazzolo
adattamento Micaela Miano
Regia Guglielmo Ferro
Con Agostino Zumbo, Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi
Musiche
Massimiliano Pace
Scene
Alessia Zarcone
Produzione
Teatro Mobile di Catania