Buona Domenica a tutti amici e lettori. Spero stiate bene ed abbiate prodotto alquanto durante questa seconda settimana di Marzo durante la quale, i primi tepori iniziano a sentirsi. Bentrovati dunque. Oggi parleremo di in apposizione nonché di un participio presente derivante dal verbo badare ossia badante. Badante è colui o colei che bada, si prende cura e segue un’ altra persona od un servizio specifico domiciliare o in strutture pubbliche. Trattasi dipendentemente dalla posizione all’ interno di una frase di participio presente e quindi anche di apposizione o sostantivo. Il termine badante spesso di usa anche in tono dispregiativo come moltissimi altri stereotipi che indicano al dire dell’ ignoranza delle sotto categorie lavorative, sociali e personali ma, tutto ciò in balia dell’ignoranza. La o il badante è una professione molto impegnativa e di grandissima responsabilità poiché finalizzata alla cura ed al servizio della persona quindi un servizio da tutelare oggigiorno ma, che invece spesso decade nella cerchia del pregiudizio.Per stemperare il valore del termine ci sono sempre dei piani B che possiamo utilizzare e che valorizzano l’importanza della professione e della parola stessa. Anziché parlare di badante potremmo chiamarla o chiamarlo assistente alla persona, assistente domiciliare, assistente alla cura, sorvegliante, custode, guardiano, vigilante e chi più ne ha più ne metta. Il senso è la sostanza non mutano ma forse il termine alternativo è più elegante e professionale e lo si preferisce per svariate ragioni e soprattutto abbattere certe sgradevoli barriere. Il vocabolario è ricco di sinonimi, basta conoscerli ed applicarli.
