Buongiorno amici lettori e bentrovati ancora una volta di Domenica mattina.
In questi giorni è molto piacevole trovare ispirazione lasciandosi accarezzare da una temperatura decisamente insolita rispetto alle medie periodiche.
Oggi parleremo dell’importanza di un termine che sempre più spesso nella lingua informale ed anche in tono dispreggiativo viene utilizzato per indicare una persona che sta attraversando l’età matura della senilità: vecchio.
Esiste una varietà assai ricca di sinonimi facilmente adattabili all’aggettivo/sostantivo vecchio che colorano ed abbelliscono di gran lunga l’idea di questa fase di vita a cui tutti arriveremo e che personalmente rappresenta la saggezza aulica della vita.
Dire vecchio si potrebbe sostituire con un’altra qualificazione come ad esempio maturo, senile, saggio, avanzato, vissuto, esperiente e chi più ne ha, più ne metta.
La differenza consiste solo nel fatto di pensare e riflettere prima di esprimere un pensiero e mettersi nei panni di chi ci ascolta cercando di evitare che chi riceve una qualità od un pensiero altrui possa restare male, sentirsi offeso.
Scegliere si può come in tutte le circostanze della vita o quasi tutte, la differenza consiste solo nel saper abbinare l’attributo o l’apposizione più adatta alla circostanza per rendere l’idea al meglio ed evitare spiacevoli fraintendimenti.
La lingua italiana per fortuna è molto ricca e fluida non manca di certo di possibilità e parentesi anzi al contrario ne pullulla.
Sperando di aver aperto una porta attraverso la quale fermarsi un attimino a riflettere possa essere cosa saggia e produttiva, vi saluto augurandovi un felice weekend.