Improvvisare la vita su un palcoscenico teatrale: nessun copione, niente suggerimenti. Un quartetto intonato alla Sala Lomax di Catania, giovedì sera, ha conquistato divertendo un pubblico pienamente partecipe, totalmente coinvolto, a tratti meravigliato dalla naturale, disarmante libertà di movimento, dell’estemporaneità verbale, dalla mimica essenziale e pertinente di Carmela Buffo Calleo, Raffaella Esposito, Silvia Scipilliti, Giuseppe detto “Peppe” Tringali, alias “Improvvisazione a delinquere”.
Essa nasce nell’anno 2007 e rappresenta una degna “costola” della LIIT (Lega Italiana Improvvisazione Teatrale) e dall’incontro con il bravissimo attore e padre dell’improvvisazione teatrale in Italia, Bruno Cortini.
Dunque: niente testo, niente regista, niente prove ed il successo è assicurato!
Il tema della serata è l’amore, quel sentimento che fa muovere il mondo, che rende degna la vita di essere vissuta.
Una coppia presa a caso tra il pubblico parla del primo incontro, dei pregi, dei difetti, dei pensieri, dei mezzi, dei luoghi che hanno contribuito a rendere “magica” l’inizio della propria storia.
Tre secondi di consultazione e concentrazione degli attori sottolineati e scanditi da un sottofondo musicale ed il copione è già nato nelle menti di questi, nell’arte del movimento, delle pause, dei colloqui che si attengono quasi fedelmente alla realtà di un vicino vissuto della giovane coppia casuale. E le risate sfociano copiose, consecutive, coinvolgenti a sottolineare una bravura che rende piccoli i più grandi copioni della storia del teatro.
Il segreto della grandezza dell’improvvisazione sta nel recitare una parte che viene sussurrata, nell’attimo stesso, dalla vita.
Una frase, anche questa suggerita dal pubblico, chiude ogni singola performance degli attori per poi riaprirne un’altra sostenuta da uno stile diverso: e se fosse diretta da Tinto Brass? E se fosse una tragedia, una sceneggiata napoletana alla Mario Merola? E se fosse nata dalla sapiente mano di un grande poeta in “rima” baciata e non baciata?
Pieno affiatamento traspare tra gli attori ed è elemento necessario a determinare un successo ampiamente meritato. I “quattro moschettieri” dell’improvvisazione mostrano le loro caratteristiche peculiari agli ammirati astanti.
Silvia, con la sua meravigliosa auto ironia, la sua dolcezza verbale, la risolutezza nel ribadire i concetti; Raffaella dai tratti del viso armonici, dai grandi occhi luminosi e dai sorrisi spontanei; Carmela, la presentatrice-attrice, istrionica, naturale coordinatrice. Peppe, esilarante, adeguato, sempre pronto alle risposte scaturite dagli input delle compagne di scena, grande movimento, grande preparazione innata ed acquisita, enorme simpatia.
Impeccabili tutti, soprattutto nella performance di chiusura. Non è facile improvvisare in rima, ed anche nelle pause create dal pensiero, la bravura degli attori è assolutamente indiscutibile.
Chi volesse imparare la tecnica dell’Improvvisazione teatrale può scrivere ai seguenti indirizzi email: buffa.carmela@tiscali.it oppure raffaellae@hotmail.com.
E’ in preparazione il corso nei giorni 28-29-30 di maggio.
Delinquere improvvisando non è punibile per legge ma è tutto unicamente da ridere.
Noi abbiamo avuto l’onore di constatarlo personalmente e aspettiamo ansiosi i prossimi appuntamenti.
Confidiamo nella puntualità del gruppo.
confermo ottimo spettacolo. bravi e spontanei gli attori coinvolti in questa estemporanea performance sull’amore.
Puntuale come un orologio svizzero il commento del compagno che non potrebbe non fare i complimenti alla recensione della compagna, prevedibile e scontato…:-)