I documenti pubblicati da WikiLeacs sono stati attentamente analizzati fra gli altri dai giornalisti di al Jazeera.
In particolare è stata ricostruita le vicende di al Qaeda in Iraq.
Donald Rumsfeld, segretario americano alla Difesa, nell’agosto 2002 dichiarò che i legami di al Qaeda con il regime iracheno di Saddam Hussein erano un fatto certo: questo fu delle giustificazioni principali della guerra in Iraq.
Gli osservatori hanno sempre messo in dubbio l’esistenza di tali legami che d’altra parte l’amministrazione Bush, al di là degli effetti propagandistici, giustificò l’intervento fondamentalmente con la teoria del domino: importare la democrazia in un paese che poi si sarebbe sparsa in tutto il Medio Oriente distruggendo per sempre il fanatismo religioso. Come poi è apparso evidente la teoria non ha funzionato ma questo è altro discorso.
Dai rapporti pubblicati invece rimane confermata la teoria che questi legami non esistevano affatto: infatti appare che ancora nel 2004 le presenze di al Qaeda in Iraq apparivano ancora molto sporadiche: la presenza e le difficoltà degli Stati Uniti permise loro di entrare nel paese.
Fu sotto la leadership di Abu Musab al-Zarqawi, un giordano che aveva incontrato Osama bin Laden, durante la guerra in Afghanistan, che al-Qaeda si è affermato come attore importante nel conflitto sconvolgendo sanguinosamente il paese. I suoi combattenti hanno annunciato la loro presenza con una spietata campagna di rapimenti e decapitazioni televisiva degli stranieri a partire dalla fine del 2004. Con migliaia di volontari stranieri ha poi lanciato una serie di attentati suicidi, che hanno raggiunto il picco nel 2005.
Mentre la situazione in Iraq si è evoluta, così hanno fatto le tattiche del gruppo. Forse ritenendo che la lotta fra le comunità religiose avrebbe delegittimato la presenza Usa nel paese, al-Qaeda ha fatto del suo meglio per scatenarla.
Nel febbraio 2006, al Qaeda effettuò un attentato devastante nella moschea di al-Askari, uno dei luoghi più sacri per gli sciiti. L’attacco scatenò un’ondata di attacchi di vendetta degli sciiti, con morti a profusione da entrambe le parti .
Ma la violenza che esso ha suscitato, ha anche fatto perdere prestigio ad al-Qaeda. Per molti potenziali sostenitori, lottare contro l’occupazione statunitense dell’Iraq era cosa ben diversa da far precipitare il paese nella guerra civile.
Quattro mesi dopo l’attentato di Samarra, le forze americane uccisero Zaqarwi con un raid aereo, ma la sua ideologia avrebbe continuato a vivere.
Nel 2007, , le milizie sunnite che in precedenza avevano tollerato al-Qaeda, hanno respinto i combattenti stranieri .
Al-Qaeda in Iraq non si è arresa senza combattere: il numero di attacchi da parte del gruppo è salito ancora nel 2007.
Gli attacchi più recenti sembrano impiegare tattiche sempre più disperate, reclutando bambini, donne e disabili a servire come attentatori suicidi.
Ma come sono venuti a mancare i simpatizzanti per al Qaeda cosi sono scemati anche i fondi finanziari: a un certo punto hanno rapito anche un vescovo cristiano caldeo chiedendo un riscatto di 3 milioni dollari: non lo ottennero e lo uccisero barbaramente.
Attualmente Al Qaeda non esiste più in Iraq come una singola entità. Restano gruppi sparsi di disperati ispirati alla sua ideologia ma mancano le risorse e il sostegno popolare che ebbero invece un tempo.
In realtà come si vede è storia che era già ben conosciuta dagli osservatori.
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Foto da al jazeera: attentatore suicida di al Qaeda