Dom. Mar 26th, 2023
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raffaele_lombardoLa polemica è (ri)scoppiata ieri quando Addiopizzo ha chiesto le dimissioni del presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo.

Secondo l’associazione antiracket palermitana, Lombardo dovrebbe dimettersi perché un’indagine della Procura di Catania lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (“Egregio Presidente Lombardo, senza voler entrare nell’agone politico, al di fuori di ogni polemica e delle responsabilità penali contestateLe, il Suo coinvolgimento nell’indagine della Procura di Catania, pone la Sicilia in condizioni di grave imbarazzo e di difficoltà”, dalla lettera aperta di Addiopizzo).

Di fronte a questa richiesta, però, il fronte antiracket si è spaccato e c’è stato chi, come Pina Maisano, la vedova di Libero Grassi, l’imprenditore palermitano ucciso perché non si è piegato al racket del pizzo, non ha approvato la posizione dell’associazione (“Non condivido per niente la presa di posizione dei ragazzi di Addiopizzo su Lombardo, sbagliano. Questo è il migliore dei governi possibili e la presenza in giunta di assessori come i magistrati Massimo Russo e Caterina Chinnici, e l’ex commissario nazionale antiracket Giosuè Marino sono di per sé una garanzia di credibilità”).

Inserendosi nella polemica sull’opportunità o meno delle dimissioni di Raffaele Lombardo, Rita Borsellino, sorella di Paolo, ha invece ricordato le parole del giudice ucciso dalla mafia: “Ci sono dei comportamenti che, anche se non costituiscono reato, rendono comunque il politico che li ha commessi inaffidabile nella gestione della cosa pubblica”.

Si può non essere d’accordo?

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