Definire Angela Ragusa semplicemente una poetessa è alquanto riduttivo.
Angela Ragusa è una vestale della POESIA intesa come “atto creativo” e attraverso la poesie Angela si fa sacerdotessa dell’AMORE in tutte le sue sfumature.
E quindi niente di più naturale che iniziare dichiarando “Rendimi altare”, poesie cha dà il titolo a questa silloge…
” rendimi altare, rilucente
di ori, giaciglio che nutre la mia fame
prepara un anfratto nascosto nel “tu”…
Angela Ragusa è così tanto sacerdotessa dell’amore che nel riceverlo si trasforma in farfalla per…farsi fare l’amore…
“…Sfarfallerò su di te.
Mi farai l’amore
come se creassi un bozzolo
intorno a me – sottile, delicato….”
Angela Ragusa ama il gioco seducente e seduttivo dell’amore, vuole farsi cercare e, per questo, lascia “tracce d’oro”; quando verrà scovata diventerà margherita da sfogliare e “vento a cui donare il luccichìo dei filamenti” e…
“…E custodirai nel tuo forziere
il rimasto di me – quando,
preda consapevole – getterai
la chiave antica.”
E Angela Ragusa conclude questa sua silloge, questo inno all’AMORE, questo suo viaggio dell’anima alla scoperta del suo “sé” più vero e intimo con una stupenda dichiarazione all’amato che ha un sapore di antico, che profuma di serenata, che commuove…
“Sei una luce che brilla lontano,
miraggio che oltrepassa il possibile.
Sei mura antiche, erette
dal tempo di sempre, pietre
incastonate a secco sulle vie
della vita. Sei l’immagine presente,
un gioco di fantasia se la noia
della notte smarrisce ogni regola
e svela sembianze di amante
dalla pelle del giorno. Sei
un semplice pensiero del tesoro
che possiedo, chiuso per magia
tra i segreti della mia invenzione.”
Diamo il benvenuto ad Angela Ragusa nell’olimpo dei poeti, posiamo sui suoi biondi capelli la corona d’alloro che da Petrarca in poi è il simbolo del “poeta laureato” e che si è meritata a pieno titolo.