Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato una risoluzione per autorizzare una no-fly zone in Libia e ha sollecitato “tutte le misure necessarie”, per proteggere i civili sotto la minaccia di attacchi: viene però escluso l’intervento di truppe sul terreno.
Dieci dei 15 membri del Consiglio hanno votato a favore della risoluzione ma si sono astenuti Russia, Cina, Germania, India e Brasile, anche se nessuno ha posto il veto.
Nonostante la scelta di non usare il veto per bloccare la risoluzione, la Cina ha espresso serie preoccupazioni per la no-fly zone. Jiang Yu, portavoce del ministero degli Esteri, ha detto in una dichiarazione. “Ci opponiamo all’uso della forza militare nelle relazioni internazionali, e abbiamo forti riserve su alcuni contenuti della risoluzione”. Sul “Quotidiano del popolo” la notizia è stata data in tre righe senza nessun commento.
A Bengasi, la roccaforte principale della opposizione, una grande folla ha salutato il voto all’aperto, in festa davanti a schermi TV e con fuochi d’artificio: è la notizia che attendevano da tanti giorni.
Poche ore prima Gheddafi aveva avvertito i residenti di Bengasi che le sue forze non avrebbe mostrato pietà per chi resisteva nell’attacco imminente alla città.
“Saremo a inseguirli e a cercarli, vicolo per vicolo, strada per strada”. Ha chiesto agli stessi residenti di cacciare via i banditi armati e di ripulire la citta.
Conosciuta l risoluzione dell’ONU si è impegnato a rispondere duramente agli attacchi autorizzati dalle Nazioni Unite. “Se il mondo è pazzo, noi saremo ancora piu pazzi”.
Però parlando ai giornalisti a Tripoli dopo il voto, Khalid Kaim, vice ministro degli esteri libico, ha preso un tono conciliante ed ha offerto di negoziare un cessate il fuoco con i ribelli. “Siamo pronti a ogni cessate il fuoco, ma abbiamo bisogno di un interlocutore per discutere le modalità”.
In precedenza il ministero della Difesa libico ha avvertito che “qualsiasi operazione militare contro la Libia esporrà tutto il traffico aereo e marittimo nel Mediterraneo al pericolo”.
Intanto gli attacchi aerei da una coalizione di Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti potrebbero essere imminenti, ma potrebbero anche tardare o mai essere effettivamente eseguiti.
La risoluzione ONU è frutto di un compromesso e si limita a una no fly zone a fini umanitari escludendo tassativamente una invasione di terra. Tuttavia non è possibile imporre una no fly zone senza un attacco generale alle postazioni libiche un vero atto di guerra quindi, e Gheddafi potrebbe scatenare, come ha minacciato, per ritorsione una serie di attentati indiscriminati contro tutto il traffico aereo e navale del Mediterraneo e altro ancora, come ha già fatto nel passato.
In ogni caso la no fly zone potrebbe aiutare la resistenza di Bengasi ma poi non è nemmeno sicuro che impedisca veramente a Gheddafi di soffocare la rivolta. Anche se i rivoltosi resistessero a Bengasi si profilerebbe la divisione della Libia in due parti seguendo poi d’altra parte confini di clan e tribù che non sono mai stati superati. Un intervento di terra viene escluso: ma potrebbe essere poi necessario come lo fu quello in Kossova che all’inizio anche era escluso. Non sarebbe difficile per le forze occidentali disfare le truppe di Gheddafi ed entrare in Tripoli come già è avvenuto per Saddam Hussein in Iraq. Ma dopo si potrebbe essere intrappolati in una guerra civile come è avvenuto in Iraq. A tutto questo si aggiunga che la Cina è ormai una grande potenza economica e quindi anche politica: essa si è sempre dimostrata ostile alle rivoluzioni arabe temendo anche un contagio in patria e comunque mantiene una stretta neutralità nelle vicende interne dei paesi con i quali commercia (praticamente con tutto il mondo). I cinesi sarebbero lieti di sostituire gli Occidentali in Libia, come in parte hanno già fatto sia in Libia che in quasi tutta l’Africa.
L’intervento Occidentale potrebbe pero anche portare a un compromesso in Libia oppure anche a un caduta del regime con lo scoppio della rivoluzione anche a Tripoli. Si devono poi tener poi delle mosse i Gheddafi che, come è noto, sono sempre imprevedibili.
La partita quindi è molto complessa, l’incertezza su gli esiti grandissima.
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Foto da Al Jazeera: folla festeggia a Bengasi la risoluzione ONU.