Catena Fiorello e Mara Di Maura: due siciliane a Milano per un 8 marzo nel segno della scrittura e della recitazione.
Difficile credere alla coincidenza ma a volte il caso ci mette lo zampino. Può capitare così che la “lectio magistralis” di scrittura creativa tenuta da Catena Fiorello all’Università Cattolica di Milano coincida con l’8 marzo e che un’attrice, anche lei siciliana come la Fiorello, si trovi per caso di passaggio a Milano. Ed ecco che le due donne, entrambe originarie di Augusta, la Fiorello per adozione e la Di Maura per nascita, si trovano unite nel segno dell’arte.
“Non ci sono regole per diventare scrittori” – sostiene Catena Fiorello- “purtroppo è la sacrosanta verità, ci sono solo percorsi di vita e di arte che ci portano a scrivere semplicemente perché sentiamo dentro di noi l’irrefrenabile spinta ad esprimerci, il bisogno urgente di dire qualcosa. Io non appartengo alla categoria di coloro i quali hanno avvertito in tenera età il sacro fuoco dell’arte, ho semplicemente sentito ad un dato momento di dover raccontare qualcosa attraverso la scrittura e lo stesso dicasi per le altre forme d’espressione artistica.”
Mara Di Maura annuisce al tavolo dei relatori: sa bene a cosa si riferisca Catena Fiorello, cosa voglia dire avere una passione che ti brucia l’anima e non poter fare a meno, anche in mezzo a mille difficoltà, di esprimerla.
“Ecco perché” – prosegue Catena Fiorello – “quando siamo chiamati a tenere una lezione a degli aspiranti e, ci auguriamo, futuri scrittori, abbiamo il dovere di avvertire esplicitamente che non si diventa artisti frequentando i corsi ma che i corsi possono servire solo a fornire degli strumenti e dei consigli o a confrontarsi con chi ha già intrapreso questo percorso.”
E’ schietto e sincero il discorso di Catena Fiorello, limpido e senza giri parole: l’espressione artistica, qualunque sia lo strumento attraverso il quale passi è qualcosa di essenzialmente personale e nasce dall’intima urgenza di comunicare, una necessità che spesso, però, paga poco o male ed è quindi costretta a convivere spesso con altre attività lavorative.
In appendice alla lezione Mara Di Maura è invitata dalla stessa autrice a leggere un passo del romanzo “Picciridda”, successo editoriale di Catena Fiorello, edito dalla Baldini & Castoldi rappresentata in sala dalla signora Dalai in persona.
“Ho debuttato a Catania e ad Augusta” – risponde l’attrice alle domande sulle sue più recenti attività – “con l’atto unico teatrale da me scritto “Allo specchio” il cui tema è il destino che gioca un ruolo essenziale nella vita di ogni artista ma, più in generale, di tutti, un argomento che ho affrontato in chiave leggera ed ironica; è uno spettacolo che conto di rappresentare tra non molto anche a Roma e, perché no, anche a Milano. Inoltre mi divido tra l’attività di attrice e quella d’insegnante di recitazione, in particolare presso l’istituto Mary Poppins di Librino, un quartiere a rischio di Catania.”: le parole di Catena Fiorello trovano un’eco perfetta nel tema dello spettacolo dell’attrice sua compaesana, un’altra coincidenza. Il percorso di un artista dunque non segue delle regole precise, uguali per tutti e ben codificabili ma, proprio come la vita stessa, è fortemente segnato dal caso.
“Ma la costanza prima o poi paga sempre” – aggiunge Catena Fiorello. E le sue parole suonano da vero incoraggiamento per tutti quelli che si esprimono incessantemente solo perché non possono assolutamente vivere senza la propria arte.