Ieri sera al teatro Royal di Bari è andata in scena la prima pugliese di Servo di Scena di Ronald Harwood, per la regia di Franco Bracciaroli che ha anche indossato i panni di Sir Ronald, con Tommaso Cardarelli (Norman, il servo di scena), Lisa Galantini (Milady), Melania Giglio (Madge), Daniele Griggio (Geoffry), Giorgio Lanza (Mr. Oxenby), Valentina Violo (Irina).
Lo spettacolo è stato prodotto dal CTB Teatro Stabile di Brescia e dal Teatro de Gli Incamminati, traduzione di Masolino D’Amico; scene e costumi di Margherita Palli; luci di Gigi Saccomandi.
Un pubblico piuttosto tiepido ha accolto ieri sera uno spettacolo che meritava molto più calore sia per la tematica, un appassionato omaggio al teatro, sia per l’interpretazione accattivante dei protagonisti.
Siamo nella Londra degli anni ’40, sotto i bombardamenti nazisti, fuori c’è la guerra ma, dentro il teatro, l’arte continua a vivere.
Sta per andare in scena la 227esima rappresentazione del Re Lear di Shakespeare, interpretato dal vecchio capocomico Sir Ronald e dalla sua ormai sgangherata compagnia, fatta di attori un po’ attempati, in cui il giovane personaggio di Irina stride, come le macchine di scena che dovrebbero produrre un temporale ma che ottengono appena un rumore somigliante ad una doccia.
La scena si svolge su due piani, sotto i camerini fatiscenti e sopra il palcoscenico: durante la guerra l’arte viene maltrattata ma non si rinuncia alle luci della ribalta.
Eppure Sir Ronald, anziano e depresso, proprio non ne vuole sapere di recitare questa sera. Milady, la sua compagna, e Madge, il direttore artistico che ha sacrificato la sua vita per Sir Ronald, celando il suo amore per lui, cercano in tutti i modi di far annullare lo spettacolo ma Norman, il servo di scena, si oppone con tutte le sue forze: il pubblico ha pagato e lo spettacolo ci deve essere!
Norman ha dedicato sedici anni della sua vita a Sir Ronald, servendolo in ogni modo possibile, lo conosce meglio di quanto conosce se stesso, Ronald è la sua stessa ragione di vita.
Re Lear va dunque in scena, nonostante i bombardamenti, nonostante l’ansia delle due donne, nonostante il decadimento di un attore che ai suoi tempi fu grande.
La psicologia dei personaggi entra prepotentemente in scena assieme alle loro vite mediocri, alle loro rinunce, ad una vita infelice ma senza rimpianti.
C’è molto amore in quest’opera, l’amore per il teatro prima di tutto, ma anche l’amore che lega i personaggi, talvolta poco convenzionale, soprattutto per l’epoca, talvolta nascosto, talvolta ostentato.
La storia viene narrata con il tipico stile della commedia inglese, humor inglese per far scorrere una vicenda che in realtà si rivelerà poi in tutta la sua drammaticità.
Servo di scena andrà in scena fino al 25 marzo al teatro Royal di Bari per la Stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese (info 080.521.24.84); il 27 e il 28 marzo sarà al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi (info 0831.56.25.54); dal 13 al 15 marzo al Teatro Curci di Barletta (info 0883.33.24.56).