Una delle immagini più romantiche dell’amore è quella di “due cuori e una capanna” e invece David Corsoni, autore di “Tre cuori e una capanna”, in scena ieri e oggi al teatro Le Laudi, ha voluto giocare su questo modo di dire parafrasandolo per trarne una deliziosa commedia con la regia di Filippo D’Alessio, le originali scene di Tiziano Fabio che ricreano perfettamente un’isola sperduta dei Mari del Sud su cui hanno fatto naufragio i tre protagonisti della storia.
E chi sono questi tre novelli Robinson Crusoe? Una donna, Luciana, suo marito Massimo e il suo amante Salvatore.
Su quest’isola i nostri tre prodi trovano due capanne, probabilmente costruite e abbandonate da qualche precedente naufrago, e vi s’installano ma dopo una ventina di giorni di soggiorno forzato iniziano i primi disagi tra Luciana e il suo amante che li portano a prendere una serie di decisioni che stravolgeranno completamente la loro quotidianità e quella del marito Massimo.
Bravissimi tutti e tre gli attori: Emiliano Noce che delinea un marito inizialmente preso alla sprovvista ma che, lentamente, acquista una nuova consapevolezza e un modo di vedere la vita sull’isola che spiazza gli altri due, l’amante Salvatore, impersonato da Andrea Murchio che ha un “cambiamento di rotta” finale assolutamente imprevedibile (che non vi sveliamo e che provoca calorose risate), e la moglie Luciana che è la simpaticissima Maddalena Rizzi. Alla fine della storia sull’isola appare improvvisamente un nuovo naufrago che sembra non capire la lingua parlata dagli altri tre interpretato da Marco Zordan.
Sorrisi e risate garantite per questo triangolo amoroso che è una sorta di rapporto di poligamia al contrario e il valore aggiunto, la sua originalità è data dal fatto che sia stata scritta da un uomo.
Complimenti, ancora una volta, al teatro Le Laudi per il cartellone ricco e vario che ci sta regalando. Domenica prossima tocca a Shakespeare e al suo Falstaff.