Il rapimento del premier libico Ali Zeidan ha messo il luce il caos politico nel quale si trova la Libia e il concreto pericolo che essa si trasformi in una Somalia mediterranea nella quale gli estremisti jihadisti possano operare liberamente; un pericolo reale ed imminente che dovrebbe preoccupare tutti e in particolare noi italiani, i più vicini .
Il primo minstro Ali Zeidan si trovava nella sua residenza privata difesa dalla sua guardia del corpo quando un gruppo di circa 150 miliziani del Libyan Revolutionary Operations Chamber è entrato, ha sopraffatto la guardia e lo ha portato via. Poco dopo è stato liberato e ha cercato anche di minimizzare l’accaduto assicurando che non ha corso pericoli reali. Tuttavia il fatto che un primo ministro possa essere sequestrato è un fatto che indica l’estrema debolezza del governo, e che la Libia come il Libano o la Somalia può ormai essere considerato come un paese collassato . L’incredibile rapimento è stato originato da una azione di agenti americani che hanno sequestrato e portato sulle proprie navi un tale Nazih Abdul – Hamed al- Ruqai , conosciuto come Anas al- Liby ricercato dagli Stati Uniti per il suo ruolo negli attentati alle ambasciate dell’Africa orientale che provocarono la morte di 224 persone nel 1998: per la sua cattura gli USA avevano offerto 5 milioni di dollari Secondo le testimonianze della moglie, raccolte da al Jazeera, l’uomo è stato rapito da un gruppo di libici mentre stava andando alla moschea per la preghiera rituale. I rapitori libici poi lo avrebbero evidentemente consegnato agli americani, partiti probabilmente dalla base di Sigonella
Il rapimento e anche la uccisione di esponenti dei gruppi terroristi in qualunque parte del mondo si trovino è la tattica adottata dagli americani seguendo il modello israeliano. Come i terroristi attaccano dovunque anche le forze anti-terroristiche attaccano dovunque i terroristi ( o presunti tali): una tattica quindi non solo difensiva ma anche offensiva che ha dato qualche frutto
Si pensa che il premier Zeidan avesse autorizzato l’operazione anche se egli lo ha sempre negato e ha inoltrata ferme proteste contro gli USA. In realtà il governo non controlla il territorio che di fatto è controllato da una miriade di gruppi armati di carattere tribale, delinquenziale e da jihadisti, tutti in un paese in cui le armi abbondano. Lo stato di caos minaccia le esportazioni dei prodotti petroliferi sui proventi dei quali si sostengono tutti, governativi e milizie E quindi interesse di tutti non esasperare troppo la situazione ; da qui il rilascio del premier dapa delle milizie ribelli e dello stesso premiei di rassicurare gli occidentali
I gruppi jahdisti sono particolarmente attivi in Cireneanica che fu base della rivolta contro Gheddafi. Nella zona è particolarmente forte infatti la tradizione dei Senussi una setta religiosa integralista islamica che al tempo della occupazione italiana animo una luoga a accanita rivolta, soffocata ferocemente da Graziani
Il crollo del modello democratico- islamistia dei Fratelli Mussulmani in Egitto ha dato nuova forza ai movimenti Jihadisti intutto il mondo arabo
Foto: il premier Ali Zeidan