Sab. Mar 25th, 2023
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Un altro libro che mi ha “chiamato” lo scorso fine settimana alla prima fiera del libro qui a Firenze…non conoscevo l’autrice né la casa editrice, mi ha fatto decidere sia la trama alquanto originale sia il fatto che si svolga in un angolo della mia amata Sicilia sia che l’autrice sia tosco-sicula come me.

La casa di cui parla il titolo (un delizioso gioco di parole) è una di quelle settecento case chiuse esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge Merlin nel febbraio 1958 e attorno alla quale si svolgono le vicende, con un pizzico di suspense da giallista, immaginate da Belladonna; la protagonista principale è Gina, una ragazza che spera di sfuggire al proprio destino ed essere finalmente libera e per questo dovrà lottare contro le convenzioni e le ipocrisie di una cittadina come Naro in provincia di Agrigento, città natale dell’autrice, alla fine degli anni ’50.

Ci sono molti echi della lingua siciliana tipica di Camilleri (che infatti Belladonna ringrazia nella postfazione) nei dialoghi e nelle descrizioni con cui narra quel momento storico e sociale colorandolo di deliziosa leggerezza e di un amore viscerale per la propria terra con i suoi colori, profumi e sapori (che la sottoscritta conosce perfettamente).

 

 

 

 

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