Dom. Mar 26th, 2023
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Ciò che deve accadere accade, cantavano i CSI qualche anno fa. E che oggi la Passalacqua Ragusa battesse nuovamente il Famila Schio doveva accadere. Perché arrivare a giocarsi un campionato in gara5 renderà ancora più bella la vittoria, chiunque riuscirà a fregiarsi del titolo di Campione d’Italia; perché dopo la quasi vittoria delle ragusane in gara2 sarebbe stata una beffa veder festeggiare le scledensi al PalaMinardi; e perché, ammettiamolo, perdere non fa mai piacere.

Ciò che deve accadere accade, e la Passalacqua, al termine di una partita condotta dal primo all’ultimo secondo (non è vero, le ragusane hanno messo la testa avanti solo al 6:08, tripla di Chiara Consolini e punteggio sul 9-7), è riuscita a impattare la serie, per giocarsi tutto domenica prossima al PalaRomare di Schio.

Il Famila, a sorpresa (ma nemmeno troppo, considerando sia la sua prestazione dell’altro ieri che le sue condizioni fisiche), lascia in tribuna Isabelle Yacoubou, e per la Passalacqua c’è un ostacolo in meno verso la seconda vittoria nella serie.

I primi minuti dell’incontro, comunque, sono avari di canestri, troppo sentita la gara per giocare con la testa libera. Si parte con una tripla della Tagliamento ma poi si stenta a trovare la via del canestro. Senza il pivot francese, Schio deve tirare anche da fuori e, per Ragusa, il pitturato non è più un’area tabù.

Trascorsi i primi minuti di sostanziale parità, poco prima della metà del quarto, inizia il festival delle triple: Consolini, Anderson, Kuster, Ndour. Si va avanti a tre punti alla volta per un paio di minuti, e il festival lo vince la squadra di casa. Al 4:44 il segnapunti indica 17-10 e coach Vincent corre ai ripari chiamando un time out. L’andamento dell’incontro, però, non cambia di tanto. Anzi, per il Famila sembra proprio notte profonda. A 1:47 Schio è sotto di 9 (26-17), a 1:15 di 11 (28-17), e il quarto si chiude sul 30-21. Sembra tutto facile per la Passalacqua. Ma ormai dovremmo averlo imparato, Schio non muore mai, nemmeno quando sembra stia per farlo.

Nel secondo quarto il Famila serra i ranghi, Ragusa trova con più difficoltà la via del canestro, e pian piano le ospiti si fanno sotto nel punteggio. Minuto dopo minuto il vantaggio delle biancoverdi si riduce e l’aggancio arriva sul 40-40, a 1:36. Reazione della Passalacqua e si va al riposo lungo sul 44-40.

Al rientro sul parquet, le due squadre iniziano a segnare e sbagliare in perfetta sincronia, con Ragusa che sta sempre avanti ma con Schio che non perde mai la scia. Massimo vantaggio ragusano al 1:27, 60-49, ma prima del suono delle sirena le Oranges tornano a -5 (60-55).

Anche nell’ultimo quarto le due squadre continuano a restare vicine nel punteggio, con distacchi che oscillano dai 3 ai 7 punti.

Si arriva così alle battute finali. Il pallone inizia a scottare e le mani diventano fredde. In tre minuti la Passalacqua mette dentro soli 6 punti, ma il Famila fa anche peggio (5 punti segnati).

Gli ultimi 90 secondi sono concitati e pieni di errori: sul 70-65 la Anderson sbaglia un tiro tutto sommato facile, la Spreafico fa lo stesso dall’altra parte; sul capovolgimento di fronte la Macchi viene stoppata; la Ndour nel cost to cost spreca la sua occasione, e lo stesso fa subito dopo ancora la Macchi. A questo punto, a 1:14 dalla fine, ci pensa Agnese Soli a mettere il punto finale: tiro in sospensione, due punti in più per la Passalacqua (72-65) e partita virtualmente chiusa. L’ultimo minuto sarebbe quello dei falli, ma le ragusane giocano in velocità e le ospiti hanno difficoltà commetterne uno. Ci riescono solo quando ormai mancano 30 secondi ed è troppo tardi per sperare nel recupero. Alla sirena il tabellone segna 73-66 e in campo e sulle tribune può partire la festa.

Domenica, palla a due alle ore 20:00, si assegnerà il tricolore. Per quanto visto in questa lunga sfida di finale, la Passalacqua ha tutte le carte in regola per sognare.

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