Sono dei dolci che hanno origine in molti paesi del continente africano come il Congo, il Senegal, il Togo, il Camerun ed avanti così visto che in Africa abbiamo ben 54 stati per chi non ne fosse informato e vengono denominati in svariati modi, dipendente dal luogo in cui si preparano, come bignet, pouff pouff, pof pof, gateau.In verità questi dolci molto semplici nella preparazione, hanno avuto origine come un modo per i bambini di guadagnare qualche soldino ma vista la bontà da leccarsi i baffi, sono diventati noti come allestimento, per le feste importanti come ricorrenze, matrimoni e cerimonie. Ogni paese tende ad aggiungere o togliere qualche ingrediente ma, quelli di base rimangono invariati ossia, farina, acqua, lievito secco, vaniglia, burro ed abbondante olio nel quale friggere queste deliziose palline più o meno regolari che si possono inzuppare a piacimento, nella fase ultima della preparazione, nel miele, nello zucchero a velo, nel cioccolato fondente o nella cannella. Vero è che le tradizioni sono tradizioni, si tramandano, passano e superano i confini che raccontata così, sembra la storia più bella del mondo. Non si sa se prima o dopo o nel contempo ma, fatto sta’ che i famosi bignet africani li abbiamo anche in Italia e portano allegria al palato ed alla vista e li denominiamo in modi assai differenti dipendentemente dalle circostanze per le quali si preparano ed assaporano ma, di consueto, le conosciamo come le zeppole, le frittelle con zucchero, le crispelle di San Giuseppe ed in mille, mille modi ancora in diverse regioni italiane dal nord al sud della costa siciliana, culla e madre del Mediterraneo. Questa è una tra le migliaia di dimostrazioni che la cucina, le tradizioni culinarie, non esitano ad insediarsi, espandersi, mettere radici ed innamorarsi di chi le pratica e divulga per raccontare, raccontarsi e tendere al mescolamento, il sapore più supremo al mondo. Ricordiamoci sempre che ci si innamora a tavola ed in cucina e siamo quello che mangiamo almeno così dicono. Se volessimo parlare della forma che si attribuisce ai bignet, la pregnante è rotondeggiante, ma, non mancano di certo le alternative, a ciambellina, allungate o sregolari. Solo il prepararli regala felicità. La lievitazioni dipende dall’impasto e dai tempi a cui si lasciano riposare per poi esplodere in delle deliziose rotondità da osservare prima e gustare dopo con il tatto ed il gusto. I bignet si lasciano creare, è un piacere pensarli e realizzarli perché semplici e veloci e nella loro concretizzazione danno soddisfazione perché ti riempiono il cuore di gioia, bellissimi da vedere e meravigliosi da assaporare. L’arte della cucina è una passione senza confini, un mescolamento di sapori, odori, idee, colori che affondano nelle radici del mondo e conquistano, al cento per cento conquistano e ti portano con sé per sempre, padroneggiando la tua anima.
