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Gianluigi Buffon, la donna della sua vita non vuole vederlo: la dura verità rivelata all’improvviso

Gianluigi Buffon sorride
Gianluigi Buffon, la carriera e la famiglia – foto Ansa – italianotizie.it

Gianluigi Buffon e una carriera infinita: il retroscena su un componente della sua famiglia sconvolge i fans del portierone.

“Quanto è dura la vita di un calciatore?” Sollevare un interrogativo del genere significherebbe scatenare un dibattito per benpensanti amanti della retorica, perché dare calci ad un pallone non è certo la professione più “infelice” del mondo, non solo in tempi come questi.

Poi certo ci sono i distinguo, che riguardano il livello a cui si è arrivati, strettamente legati allo stipendio percepito, ma in generale, almeno nei paesi più evoluti calcisticamente, lo status di professionista garantisce un tenore di vita rassicurante per almeno un paio di generazioni successive.

L’altra faccia della medaglia è data dai piccoli, grandi sacrifici che la vita di uno sportivo richiede in generale. I principali? Ridurre al minimo i propri hobby fuori dal campo, non lasciarsi andare a tavola, neppure in vacanza, e abituarsi a stare spesso lontano dalla propria famiglia.

Un’altra discriminante importante può riguardare il ruolo che si è scelto di ricoprire nella propria carriera. Perché è chiaro che chi decide di stare in porta è consapevole di essere “un uomo solo”, concetto peraltro già noto dai tempi di Umberto Saba, ma ora ripreso da Ilaria D’Amico parlando del suo Gianluigi Buffon.

Ilaria D’Amico, la dura vita della compagna di un portiere: “Non è facile…”

Ospite di “Mamma Dilettante”, il podcast nel quale Diletta Leotta ha intervistato negli ultimi mesi diverse mamme per cercare di carpire qualche segreto in vista dell’imminente gravidanza che attende la giornalista, D’Amico ha infatti raccontato quanto possa essere difficile il “ruolo” della compagna di un portiere nei giorni successivi ad una partita…: “Il ruolo del portiere non è il più tranquillo per una compagna, perché può compiere un errore decisivo all’ultimo momento anche se la partita è sul 3-0. Se prende un gol ed è responsabile esce dal campo triste, invece se un attaccante sbaglia il 4-0 conta meno…”.

Concetto che non fa una piega e che è strettamente collegato alla naturale ambizione di una mamma affinché i propri pargoli non scelgano, se proprio devono fare sport e il calcio in particolare, di stare tra i pali…: “Quando si è piccoli tutti vogliono fare sport, è normale ci si senta portati – ha rivelato Ilaria rispondendo a una domanda di Diletta sulle aspirazioni dei due figli della conduttrice, e Leopoldo Mattia, avuto da Buffon – Al momento nessuno però vuole fare il portiere a parte l’ultimo che fa il presuntuoso e dice “Io potrò fare il portiere…”, ma ha ancora a 7 anni e lo sconsiglierò vivamente, c’è tempo”.

Gianluigi Buffon e Ilaria D'Amico felici
Gianluigi Buffon e Ilaria D’Amico, retroscena sulla quotidianità – foto Ansa – italianotizie.it

Il retroscena svelato da Ilaria D’Amico

Ilaria non è però l’unica all’interno della famiglia Buffon a vivere con particolare ansia le fatiche domenicali di Super Gigi, che a 45 anni e mezzo è reduce dalla delusione della mancata promozione in Serie A del Parma. Anzi, secondo quanto svelato proprio da D’Amico la mamma dell’ex portiere della nazionale, Maria Stella, non riesce neppure a guardare giocare il proprio figlio…: “La mamma di Gigi soffre tantissimo durante le partite – ha rivelato Ilaria – Pensa che si gira dall’altra parte appena la palla arriva dalle parti di Gigi ancora adesso, nonostante sia un ragazzo che ha iniziato da poco…”.

Nel corso della lunga intervista Ilaria ha anche ironizzato sul fatto che pure Diletta Leotta abbia “scelto” di dividere la propria vita con un portiere, Loris Karius. A tal proposito Diletta ha raccontato un retroscena relativo a una recente partita giocata dal proprio compagno: “Poco dopo aver saputo di essere incinta ho visto una partita di Loris a Wembley. Sarà stata l’emozione perché non giocava da molto, ma ho pianto a dirotto vedendolo giocare, non riuscivo a fermarmi…”.