Nadia Rinaldi, avete mai visto il figlio? È più famoso di lei e fa l’attore | Ecco chi è

L’attrice romana può vantare un giovane erede affermato nel mondo dello spettacolo: i due hanno già lavorato insieme.

Ciascuno di noi intuisce già da bambino, in età scolare o addirittura prima, per cosa si è portati, qual è il proprio talento naturale e qual è il lavoro dei propri sogni. Un destino comune, quindi, frutto dei primi interessi coltivati nell’infanzia o magari scoperto casualmente.

Non tutti, invece, hanno la fortuna di riuscire a trasformare davvero il sogno in realtà o, in altre parole, di fare della propria passione l’attività attraverso la quale mantenersi e dare da vivere all’eventuale propria famiglia. Soprattutto se si parla del mondo dello spettacolo, o dello sport, serve infatti anche una buona dose di fortuna, quella che permette di fare gli incontri giustiùù.

Poi, ovvio, senza il talento naturale non si può fare nulla, perché nessuna accademia o scuola, neppure la più illustre, e nessuna conoscenza celebre è in grado di trasformare chi non sa recitare in un attore di successo e chi non sa calciare il pallone o prendere in mano una racchetta in un calciatore o in un tennista di fama internazionale.

Insomma, al netto di qualche luogo comune anche chi lavora nel dorato e ricco mondo dei vip si è dovuto fare una bella gavetta per arrivare alle luci della notorietà. Così se per arrivare in alto bisogna lottare e sacrificarsi, può bastare un secondo, un malinteso o una scelta sbagliata per perdere tutto o quasi. Ne sa qualcosa Nadia Rinaldi, attrice romana molto popolare negli anni ’90, ma caduta professionalmente in disgrazia a fine decennio quando venne arrestata per possesso di cocaina ai fini di spaccio e poi condannata a 20 mesi di carcere.

Nadia Rinaldi, il dramma dell’arresto e la rinascita

Si trattò solo, appunto, di un malinteso, di un’ingenuità, di un favore ad un amico sbagliato, eppure Nadia ne ha pagato a lungo le conseguenze, come amaramente svelato in una recente intervista a ‘Libero:’ “Quell’episodio mi ha massacrato la vita. Conoscenze e incontri sbagliati mi sono costate care. Andare avanti non è stato semplice, sia a livello psicologico che professionale, perché tutti mi hanno chiuso le porte e nessuno mi ha mai permesso di fare chiarezza”.

Per fortuna, però, quell’incubo fa adesso parte del passato perché Nadia è oggi tornata a lavorare, seppur soprattutto a teatro, portando anzi in scena anche il proprio calvario, come successo lo scorso maggio quando, all’On/Off Theatre di Roma, Rinaldi è andata in scena con lo spettacolo autobiografico ‘Senza santi in Paradiso’. Molto più importante, però, per Nadia è stato chiarire tutto con la propria famiglia e con i propri figli. Il maggiore dei quali ha seguito le orme materne ed è già molto famoso.

Chi è Riccardo Mandolini, il figlio attore di Nadia Rinaldi

Nel 2000, dalla relazione con il regista Mauro Mandolini, è nato il primogenito di Nadia Rinaldi, Riccardo. Nel 2008 invece ecco la nascita di Francesca Romana, avuta dal pittore Francesco Toraldo, sposato nel 2010 e con il quale è rimasta legata fino al 2012. “Non è stato facile parlare di quanto mi è successo con i miei figli – ha rivelato Nadia Rinaldi – ma oggi sono di nuovo lieta di dire che faccio il mestiere che ho sempre sognato, che mi dà da vivere e col quale ho cresciuto due figli”. Figli che hanno già iniziato a dare soddisfazioni, se è vero che all’età di 23 anni Riccardo è già un attore di successo.

Riccardo Mandolini è infatti nato e cresciuto con il cinema nel sangue. Già a 13 anni ha partecipato ad alcuni spettacoli teatrali, conoscendo però il successo grazie alla serie ‘Baby’ su Netflix, nella quale ha lavorato anche con un’altra figlia d’arte, Anna Lou Castoldi, erede di Asia Argento e di Morgan. Il 5 aprile scorso, poi, ecco il debutto al cinema con il film drammatico ‘Mia’. Riccardo, che ha già lavorato con la madre nel musical M.A.F.I.A, sembra quindi avviato ad una luminosa carriera, grazie agli illustri maestri di recitazione avuti come Giancarlo Giannini e Michele Placido.